Il laboratorio di Teatroterapia d’Avanguardia

Le fasi per arrivare al Non-Teatro

Obiettivo

Le finalità di un progetto di Teatroterapia d’Avanguardia sono mirate innanzitutto alla creazione di un gruppo coeso e solidale, che possa basarsi sul concetto di fiducia, dove l’ “accoglienza” sia da parte della conduzione che del gruppo stesso, diviene punto di riferimento per ogni lavoro introspettivo individuale. L’obiettivo è quello di dare vita principalmente al linguaggio del corpo in tutte le sue sfumature, con una graduale ma sempre più intensa interazione con gli altri linguaggi corporei dei partecipanti. Prima di arrivare alla comunicazione verbale occorre esplorare quella visiva (il non-detto), sfruttandone le potenzialità all’interno del lavoro di gruppo. Per ultimo, l’espressività verbale come naturale punto di congiunzione conclusiva. L’obiettivo, sin dall’inizio del lavoro, è quello di garantire l’Atto Creativo, come qualcosa di unico, speciale ed irripetibile. Un lavoro impostato costantemente sull’alternanza di due ruoli, perennemente interscambiabili: il non-attore (colui che esegue la performance) e lo spett’attore (colui che osserva la performance all’interno dello spazio scenico, essendone però parte integrante ed interattiva).

Il setting: la Bolla

Lo spazio dedicato agli incontri, diviene il punto di riferimento di lavoro e condivisione emotiva. Un lavoro impostato come se ci si trovasse all’interno di una grande bolla trasparente, nella quale in ogni momento si accede o si fuoriesce senza creare una soluzione di continuo. La Bolla “accoglie”, ammortizza le cadute (le paure?) ovatta, separa dall’esterno, ma non in modo netto data la sua trasparenza. Permette una sorta di osmosi e di impatto visivo con l’esterno, mantenendone la peculiarità. La Bolla accudisce ma non separa totalmente. Nei lavori individuali ognuno darà vita alla propria creatività all’interno della propria “micro-bolla” (spett’attore), sottolineandone l’esclusività, costantemente relazionata al resto del gruppo dentro la “bolla-madre”. Il vero padrone della scena sarà solo la CORALITA’.

Struttura ed estetica

Il laboratorio di Teatroterapia d’Avanguardia è impostato attraverso un approccio diretto alla persona, dove la creatività diviene trasformazione e crescita. Un percorso centrato sull’educazione alla sensorialità ed alla percezione della propria espressività corporea e vocale. L’obiettivo è quello della messa in scena dei propri vissuti, all’interno di un gruppo, con il supporto di alcuni principi di presenza scenica derivati dall’artigianalità attoriale. Un’arte scenica che abbatte il principio di finzione, per mettere finalmente in risalto la rappresentazione della verità: la propria. Il laboratorio tipo è strutturato in dodici incontri settimanali di due ore, ed ogni “seduta” è monotematica. L’impostazione esula dal classico corso di teatro, in quanto risulta essere un percorso esperienziale mirato alla ricerca del benessere individuale a mediazione teatrale. Tutto il lavoro ha come punto di riferimento, la ricerca dell’espressività del linguaggio corporeo come fonte di continua scoperta individuale. Non ci sono esigenze particolari in quanto è preferibile lavorare in un ambiente “neutro” e possibilmente con un abbigliamento nero per facilitare l’omogeneità e la coralità. Utile l’utilizzo di un quaderno per poter “trasmettere” per iscritto sensazioni o emozioni post-incontro, a tal punto da poter divenire materiale utile per un eventuale allestimento finale. Ogni partecipante fa un lavoro fisico, creativo e introspettivo, partendo da tutto ciò che non è consueto o riconducibile alla quotidianità. Atteggiamenti posturali, riscoperta del linguaggio visivo, abbattimento del giudizio e dell’autocritica, consapevolezza dell’immobilità corporea, graduale approccio al contatto corporeo, fino a raggiungere con naturalezza la forma espressiva. Garantendo l’Atto Creativo come qualcosa di unico ed irripetibile, si permette la ri- scoperta di tutto ciò che già ci appartiene, ma che si fa fatica a fare emergere.


Per fare del buon teatro occorre rendere difficile la vita agli attori.

Eduardo De Filippo


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